Librerie in città di mare, connubio tra luogo e cultura

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Librerie in città di mare, che seguono una vocazione territoriale o la ribaltano. Città splendide, come quasi tutte le città d’Italia, e chi ama viaggiare e dare vita a smarrimenti autoindotti nei centri storici sa quanto sia gratificante trovarsi di fronte a una libreria che sembra fatta per noi e ci ammalia con la sua energia, la sua personalità, con la sua luce o con i suoi chiaroscuri. Napoli, Venezia, Palermo, Trieste, Genova: ora più che mai è l’ora di rincontrarle, di conoscerne angoli sfuggiti al primo sguardo, di misurarne il battito contemporaneo e arcano, magari facendosi aiutare da una libraia, da un libraio o da un cliente abituale con la vocazione del cicerone o del promotore letterario.

LIBRERIE COLONNESE – NAPOLI

La Libreria Colonnese in via San Pietro a Majella custodisce un’identità salda, ma non solo. Attiva dal 1965, nel corso degli anni si è evoluta, raccogliendo suggestioni e tendenze di un mondo culturale in evoluzione. Dal 2016 lo storico marchio partenopeo ha trovato una nuova configurazione nella società Colonnese and Friends, entità dinamica che si affaccia sulla città, sulla sua realtà in itinere, interpretandone in chiave moderna tradizione e vocazione internazionale. Alla sede storica quindi, avamposto per bibliofili e cacciatori di chicche memorabili, situata nei pressi del conservatorio, si è aggiunto lo spazio “Books&more” di via San Biagio dei Librai, ricettivo nell’individuare gli orientamenti del mercato e nell’accompagnare i propri clienti – turisti e innamorati della napoletanità – in un viaggio che assembla cultura, memoria, lo stupore che da secoli inebria viaggiatori e rabdomanti della bellezza. Impegno e offerte a trecentosessanta gradi, la volontà di ampliare i propri orizzonti e di conservare imprescindibili punti di riferimento: le Librerie Colonnese sviluppano da anni un percorso editoriale (con oltre 600 titoli dati alle stampe), gestiscono i bookshop della Reggia di Caserta e del Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, mettono a disposizione lo spazio Officina7 di via San Pietro 7 (sede della storica casa editrice) per incontri, presentazioni, “dibattiti intorno al libro, alla società che cambia, a ruolo dell’industria culturale, e tanto altro ancora…”

LIBRERIA  ACQUA ALTA – VENEZIA

Da Napoli a Venezia, dalla vocazione imprenditoriale partenopea all’imprevedibilità tipica del nordest. Simpatico giocare con i paradossi, smantellare luoghi e non luoghi comuni. Di fatto la libreria Acqua Alta di Venezia è un modello ineguagliabile di ecletticità, dove la passione per i libri può trasformarsi in godimento puro, oppure sconfinare nell’ossessione compulsiva. Non è certo la rivendita in cui ci si azzardi a reclamare un volume in particolare, o si pretenda una ferrea archiviazione su supporto telematico, ma davvero non si può mai sapere, perché il titolare di una delle librerie più belle del mondo (secondo la BBC, la rivista Condé Nast Traveller e il britannico Daily Telegraph) è capace di sorprendere anche il visitatore più scafato con ripescaggi di gioiellini editoriali dai più profondi abissi cartacei. Sono più di centomila i libri che si raggruppano nel tempietto veneziano allestito da Luigi Frizzo a partire dal 2004, un patrimonio che vivacemente – in bilico su scaffali, adagiati dentro imbarcazioni o vasche da bagno – si offre al cliente, al turista bibliofilo e ai curiosi di passaggio. Alla parvenza una nicchia incantata, dove scorrazzano e occhieggiano gatti sornioni, ma basta inerpicarsi sulla celeberrima scala di libri, costruita con titoli destinati al macero, per ammirare uno scorcio inconsueto della città lagunare, con il canale adiacente e il palazzo che fece da ambientazione a una delle avventure di Corto Maltese. Curiosità, una tappa obbligata per i romantici e folli spasimanti dei libri: la libreria Acqua Alta è in Calle Longa Santa Maria Formosa (Sestiere Castello), a una decina di minuti a piedi da Piazza San Marco.

LIBRERIA MUDUSVIVENDI – PALERMO

Libreria che accoglie il mondo, Modusvivendi, facendosi interprete della cultura che si fa quotidianità, condivisione. Nei suoi locali si svolgono e si programmano (compatibilmente con le restrizioni di carattere sanitario) le iniziative che contribuiscono a rendere una città dinamica: letture, presentazioni, corsi di scrittura creativa, concerti, approfondimenti riguardanti la piccola e media editoria, incontri domenicali al profumo di brioches e caffè, eventi promozionali rivolti al mondo della scuola. In una realtà globale lottizzata dai grandi gruppi, dalle logiche esclusivamente commerciali, trovare una libreria indipendente, agguerrita, è come trovare un tesoro, o meglio, un generatore di ottimismo e bellezza. Se si affaccia un esordiente meritevole sul proscenio delle lettere, se un autore di culto rischia di svanire nei meandri dell’anonimato, le librerie come Modusvivendi funzionano da cassa di risonanza, attivano circuiti di supporto costituiti da persone reali, da piccole e meno piccole aggregazioni di lettori. Il passaggio dalle algide piramidi di best seller a un rapporto libraio-cliente franco e spassionato è sostanziale, rivela la necessità di svincolarsi dalle reti algoritmiche e dalle foschie soporifere del mainstream.

Marcella e Salvo Spiteri, titolari di Modusvivendi, non temono il confronto (a pochi metri dalla loro libreria, fra via Cavour e via Ruggero Settimo, due celebri marchi hanno collocato le loro rivendite), e del resto un certo modo di intendere la vita, compatibilmente e genuinamente fuori dagli schemi, li ha resi avvezzi alle sfide e alla navigazione controcorrente. Provengono dal mondo della moda e del tessile, Marcella e Salvo, e il collegamento con quella realtà non si è interrotto con l’inizio della nuova avventura commerciale, nel 1997. Difatti, un paio di volte all’anno, di regola, si recano in Oriente, e da lì fanno ritorno con stoffe, capi di abbigliamento e oggetti di artigianato, che in seguito vengono messi in vendita (in maniera equa e solidale) all’interno della libreria. Accoglienza, traiettorie spirituali e geografiche, relazioni che moltiplicano e arricchiscono un territorio, un quartiere, un percorso individuale in divenire o in cerca di conferme: la si può definire un presidio di “resistenza attiva” Modusvivendi, a Palermo in Via Quintino Sella 79.

LIBRERIA ANTIQUARIA ZUCKERMAN – TRIESTE

Trieste città letteraria, snodo di culture, agglomerato di lettori, se si considerano le statistiche che la inseriscono fra le città italiane con il maggior numero di amanti dei libri. Alle spalle una tradizione luminosa, da James Joyce che la scelse per dimorarvi a Umberto Saba, che nel 1919 acquistò la “Libreria Antica e Moderna” di Via San Nicolò 30 (tuttora simbolo del capoluogo giuliano) per farne la sua personale bottega dei miracoli.

Ma se esiste una tradizione esistono anche i suoi continuatori, idealisti il giusto e determinati, custodi e allo stesso tempo energici nell’affrontare le mareggiate della conformità e del turbo-marketing. Quindi non sorprende trovare nei locali della Libreria Antiquaria Zuckerman di via Rismondo 1 la poco più che trentenne Martina Trevisan, ardimentosa e professionale, che il pianeta libri lo frequenta (inizialmente in qualità di bibliotecaria) da quando aveva 18 anni. Amore per il racconto, per la poesia e i grandi autori, per il sapere, ma anche per il prodotto di stampa, per i profumi che emana e per la magia che scaturisce dal tatto e dalle particolarità di lavorazione. In tutto ciò persiste un pizzico di romanticismo, ma ci si sbaglia a immaginare la giovane libraia come una figura edulcorata e sulla falsariga delle eroine partorite da certa narrativa di consumo: Martina svolge la sua attività in un locale di centoventi metri quadrati e “tiene a bada” una milizia cartacea di circa quarantamila libri, catalogati con perizia, proponendo – oltre all’oggetto libro – perle di antiquariato e modernariato, dalle cartoline alle vecchie fotografie di Trieste, dalle mappe da collezione ai cartelloni pubblicitari degli anni cinquanta. Se non facesse pensare alla presentazione di una pietanza gourmet si potrebbe dire che la Libreria Antiquaria Zuckerman unisce tradizione e innovazione: è in grado di accontentare i bibliofili, i cacciatori di prime edizioni e rarità, ma persegue anche il compito di diffondere la passione per la lettura, proponendo uscite recenti, testi classici e moderni, dalla letteratura greca e latina a Hemingway, Flaubert e Dostoevskij.

LIBRERIA BOOKOWSKI – GENOVA

Bookowski è un’invenzione, naturalmente, ma ancora di più una dichiarazione di intenti. Deriva dallo scrittore che molti di noi amano o hanno amato, capace di asprezze e di slanci amorevoli, e che ebbe a dire che l’anima libera è rara, “ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando le sei accanto.” Libreria Bookowski: una denominazione azzeccata, che suscita empatia, di primo acchito, e la convinzione che fra le sue rigogliose scaffalature si possa individuare il nostro Santo Graal letterario, oppure un trovatello cartaceo di seconda mano, un giaciglio mai banale e costruttivo di umanità. Questa è la classica libreria capace di diventare, all’occorrenza, centro di aggregazione, laboratorio di idee e di progetti alternativi, luogo meticcio e spalancato sull’orizzonte “indipendente” e “informale”. Nata nel 2015 per iniziativa di Laura Magnani, è collocata nel centro storico del capoluogo ligure, a pochi passi dalla cattedrale di San Lorenzo, precisamente in Vico Valoria 40. Come tutte le scommesse più riuscite trova origine in una sorta di gioco di immedesimazione: come molti autori confidano di impegnarsi a scrivere i libri che vorrebbero aver letto, la Libreria Bookowski è il riflesso di chi la rende accogliente e vitale ogni giorno, di chi la frequenta (difficile restarvi per i tempi canonici di “un libro e via”) e di chi contribuisce a renderla – con la propria individualità – un concentrato di energia positiva e amorevolezza. La parola chiave, naturalmente, è indipendenza, al di là di facili e comode classificazioni: per chi ha la fortuna di frequentare una libreria così sono garantiti senso di appartenenza, flessibilità negli orari di apertura (a volte fino anche a dopo mezzanotte…), l’incanto del libro o del vinile che ha vissuto più vite, i conciliabili poetici, i concertini per pochi intimi, un lavoro accurato e meritorio di ricerca sulla piccola e piccolissima editoria.