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Comunicazione Digitale: Preservare le Lingue a Rischio di Scomparire

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Lingua, cultura e territorio sono spesso indissolubilmente legate. Curioso è però leggere che un gigante come Microsoft stia lavorando per garantire che il tessuto culturale di alcune popolazioni non sia smembrato perché le soluzioni software di oggi non parlano la loro lingua.

Nell’epoca contemporanea, la nostra vita è sempre più dettata dai ritmi di smartphone, tablet e PC con software che generalmente sono disponibili in più traduzioni, con una predominanza di inglese, francese e spagnolo, ma forse non ci rendiamo conto che alcune lingue stanno letteralmente scomparendo dal mondo della comunicazione digitale. Se sicuramente un software sarà disponibile in russo, non è sicuro che ne esista anche una versione in lettone, ad esempio. Senza contare che anche l’italiano non è in una bella situazione e sempre più spesso ci troviamo a usare programmi in inglese.

In questa situazione anche le agenzie di traduzione hanno dovuto elaborare nuove tecniche e cercare di assicurare le traduzioni nelle nuove lingue che dominano il mondo dell’elettronica, quali il cinese e il coreano.

Microsoft: abbattere le barriere della comunicazione

La sfida di Microsoft consiste proprio nel cercare di rendere la tecnologia più accessibile agli utenti che non parlano una delle lingue predominanti. Un po’ tutto il mondo dell’high tech, in collaborazione con le maggiori agenzie di traduzione, sta lavorando per ampliare i propri servizi e aiutare imprese e consumatori ad abbattere le barriere della comunicazione.

Nel mese di dicembre 2014 e anche stata rilasciata un’anteprima di Skype Translator (per le lingue inglese e spagnolo), che fornisce una traduzione del testo in tempo reale e un servizio di traduzione vocale.

Nel mondo interconnesso di oggi, essere multilingue, o conoscere più di una lingua, aumenta la possibilità complessiva di relazionarsi e comunicare. Ma la tecnologia mette in rilievo un ulteriore problema, interconnesso con i caratteri di scrittura usati dalle diverse lingue. In particolare russo, arabo, cinese e giapponese, i cui caratteri rischiano di essere sostituti a breve dall’alfabeto europeo.

Il problema alfabetico ha colpito recentemente alcune agenzie di traduzione che hanno lavorato per Expo2015. Chiamati i traduttori a rendere alcuni testi dall’inglese al cinese, si sono velocemente resi conto che gli stessi visitatori provenienti dalla Cina, abituati a viaggiare e quindi ad esprimersi nelle lingue europee, conoscevano solo formalmente il proprio alfabeto e tendevano a scrivere direttamente in pinyin.

Perdere la propria lingua madre non è solo una perdita a livello linguistico ma, anche e soprattutto, a livello culturale e comunicativo. Meglio una traduzione di più o un interprete, che una comunicazione senza sentimento.